Tre generazioni di passione per il lavoro: dai nonni ai nipoti all’ insegna dell’ imprenditorialità

Non di rado la storia delle Aziende viene raccontata andando a ritroso nel tempo, riscrivendo a posteriori scelte, visioni e decisioni manageriali.

Nel nostro caso c’è poco da riscrivere: perché la nostra storia è tutt’uno con quella dei nostri nonni, dove la passione per l’edilizia, le infrastrutture e l’imprenditorialità si respira fin da piccoli.

È per questo che parlare di Railway abbiamo scelto di raccontare la storia dei nostri nonni, due ragazzi di Afragola che, in un territorio difficile dove il pregiudizio troppo spesso sovrasta i sacrifici e l’amore per il lavoro, sono riusciti a realizzare il sogno di creare la loro impresa.

E sono proprio loro, attraverso i nostri genitori, che sono riusciti a trasmetterci la stessa passione ed entusiasmo per continuare ciò che avevano iniziato già 60 anni fa con la consapevolezza di dover adattare l’essenza imprenditoriale all’evoluzione delle tecnologie, dei concorrenti e del mercato.

Nonno Antonio De Luca classe 1926

Inizia l’attività di appaltatore edile (all’epoca gli imprenditori si chiamavano così) nel lontano 1957.

I primi lavori importanti furono appaltati intorno al 1960 con il Comune di Napoli per la ristrutturazione di Palazzo Fuga di Piazza Carlo III (meglio noto come Albergo dei Poveri) costruito da Carlo III di Borbone per ospitare tutti i poveri del Regno di Napoli, che con i suoi oltre 100 mila mq è il maggiore palazzo monumentale di Napoli e rappresenta uno degli edifici più grandi d'Europa.

Sempre in quegli anni portò a termine la ristrutturazione di diversi padiglioni dell’Ospedale Psichiatrico “Leonardo Bianchi”, tra i più antichi ed estesi nosocomi italiani intitolato all’omonimo psichiatra che fu il suo primo direttore.

La struttura è caratterizzata da un enorme corpo centrale e da 53 palazzine, in cui trovano posto 33 padiglioni ed è situata nella parte più alta di Capodichino, nella zona collinare a nordest della città partenopea.

Grazie all’ottimo lavoro svolto ed alla fiducia acquisita con l’allora sindaco della città l’Armatore di livello internazionale Achille Lauro, che portò Napoli ad una vera e propria rinascita sia culturale che infrastrutturale, con la Sua Impresa Antonio De Luca acquisì diverse commesse fra cui la costruzione dell’intera viabilità del quartiere dei Camaldoli.

Nel tempo arrivarono altri lavori per lo più sempre legati alla creazione di infrastrutture stradali e non solo per la città di Napoli.

Lavori molto importanti furono eseguiti anche nella nostra amatissima isola di Ischia, dove molte strade sorgono grazie al lavoro di nonno Antonio e dei suoi operai che lui considerava parte integrante della sua famiglia.

Gli anni passavano, l’Impresa si consolidava sempre di più e cominciava a farsi conoscere anche in altri ambiti per la correttezza e la professionalità dimostrata nell’esecuzione dei lavori e fu nei primi anni 70 che fu proposto di partecipare alle gare delle FF.SS. (era questo l’acronimo delle ferrovie dello stato oggi RFI).

Da quel momento nonno Antonio capì che l’ambito dei lavori ferroviari era la sua vera passione e fu così che cominciò a lavorare in tutto il Sud Italia gestendo e seguendo in prima persona tutti i lavori che ancora oggi sono a servizio della rete infrastrutturale.

Uno dei tanti quello appaltato negli anni ’70 sempre per conto delle Ferrovie dello Stato per la realizzazione del terminal ferroviario nell’area dei Granili di Napoli che ancora oggi è un importante snodo di interconnessione a servizio delle attività portuali.

Nonno Credentino Antonio Classe 1923

Credentino Antonio inizia l’attività intorno al 1950 e fin da subito si specializza in lavori nell’ambito di caserme militari ottenendo la qualifica “AFA”, al tempo necessaria per operare nell’ambito di queste strutture e rilasciata solo ad imprenditori con particolari requisiti di onestà e rettitudine. Fu incaricato di realizzare i lavori di ristrutturazione della Caserma Militare Mario Fiore di Santa Maria Capua Vetere.

Sempre nell’ambito delle strutture militari eseguì lavori molto importanti all’interno dell’attuale Questura di Napoli di Via Medina ed ancora si occupò della ristrutturazione della Caserma Comando Logistico Sud di Corso Malta – Napoli oltre ad effettuare numerosissimi interventi edili per varie strutture del Ministero della Difesa e per il genio Civile.

Effettuò negli anni anche diversi lavori di edilizia abitativa e residenziale, realizzando vari fabbricati nella frazione di Serapo nel Comune di Gaeta (LT) e anch’egli fu impegnato in lavori per il Comune di Napoli fra cui sicuramente va ricordato quello in collaborazione con l’Arch. Paolo Cosenza per la realizzazione e manutenzione del Mercato Ittico di Napoli.

Il progetto iniziale, redatto dal Genio civile, era di stile neoclassico ma l'opera di Cosenza, fu in realtà il primo esempio di razionalismo a Napoli.

L' edificio è costituito da una grande hall con una struttura in vetro cemento e grandi aperture per garantire l'illuminazione naturale.

L' interno è composto da un'ampia sala di contrattazione coperta da una volta a tutto sesto e circondata dai locali destinati ai singoli mandatari.

Ci riempie di orgoglio, di felicità e di commozione quando ancora oggi, a distanza di tanti anni, ci capita di incontrare amici che parlano ancora di loro e lo fanno ricordandoli come abilissimi uomini, esperti nel loro settore, onesti e dediti unicamente al lavoro, alle proprie famiglie ed ai propri operai.

Sì ,proprio gli operai, che consideravano parte della famiglia e le cui esigenze a volte passavano anche in primo piano perché la massima era “comportati sempre bene con gli operai, trattali al tuo pari, perchè sono loro che fanno il lavoro …. affinchè tu cresca”.

Oggi ci siamo noi Antonio, Paolo e Leonardo De Luca che con sacrificio e impegno quotidiano, a distanza di 60 anni e forti dell’esperienza tramandataci, cerchiamo di portare avanti questa storia di famiglia con la stessa passione di chi ci ha preceduto in un’epoca dove il cambiamento è rapido, ma con i piedi saldi nel passato.

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